Se pur con proporzioni, diverse, l’habitus naturale della Slovenia ricalca in parte quello della regione Friuli Venezia Giulia: un compendio di mare, zone montane e città d’arte.
In epoca romana, la Slovenia era divisa tra Venetia et Histria e la provincia della Pannonia, separate da Carso e sistema alpino. Dal sesto secolo in poi s’insediarono le genti Slave, da cui oggi discende l’attuale popolazione.
Dal 1335 iniziò il lungo periodo di dominio asburgico dell’attuale Slovenia, terminato nel 1918, dopo sei ininterrotti secoli.
La capitale è l’elegante città di Lubiana, l’antica Aemona, centro militare fondato dai romani sul preesistente sito celtico dei Taurisci, divenne un’importante fortezza legionaria a presidio della via dell’Ambra.
Oggi Lubiana è una moderna capitale europea, nel cui centro storico il barocco s’interseca fortemente con l’Art Nuveau e il castello medioevale domina la scena da ogni prospettiva. Sede universitaria, la città è oggi importante nodo industriale del Paese e conta circa 270 mila abitanti.
La Slovenia è ricca di un patrimonio naturalistico affascinante, con il monte Tricorno-Triglav che si specchia nel meraviglioso lago di Bohinj, all’incantevole lago alpino di Bled, per poi passare alle zone pedemontane, ove troviamo il celeberrimo complesso ipogeo delle Grotte di Postumia.
Il paesaggio degrada poi mollemente nell’Istria settentrionale, dove vi sono delle vere e proprie perle adagiate sul mare, quali Koper-Capodistria, e Pirano, luogo di nascita del celebre violinista e compositore italiano Giuseppe Tartini, noto per il suo ‘Trillo del Diavolo’, cittadino della Repubblica di Venezia. Difatti le meravigliose città costiere dell’Istria slovena e croata sono espressione dei fasti della Serenissima, che qui aveva molte roccaforti.
Come in Austria, anche in Slovenia gli sport invernali sono molto praticati (come, ad esempio, nel polo di Maribor), mentre su tutto il territorio nazionale è presente una capillare rete di centri termali e wellness.
Infine, da segnalare il grandioso complesso ipogeo delle grotte di San Canziano, ove s’inabissa il Timavo, fiume di velata frontiera tra Storia e mito: un complesso protetto sotto l’egida dell’UNESCO.
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