Pordenone è la terza città per abitanti del Friuli Venezia Giulia e si trova in prossimità del confine con il Veneto.
Situata, in epoca romana, su una via di collegamento tra Ie città di Iulia Concordia e Iulium Carnicum (la cosiddetta Stradalta), alternativa alla via Postumia, Pordenone era una villa con vocazione agricola sul fiume Noncello, dove era situato anche un porto fluviale. Tuttavia le testimonianze di quell’antico periodo risultano frammentarie.
Più documentata, invece, è la Pordenone medioevale, quando già dal sesto secolo accrebbe l’importanza del porto fluviale, spostato più a valle e dimensionato per un incremento degli scambi commerciali. Ed è proprio questa caratteristica portuale che le avrebbe poi conferito il nome. Difatti ‘Pordenone’ deriva da ‘Portus Naonis’, ossia porto sul fiume Noncello.
Vari furono i passaggi di mano della proprietà del territorio, fino al 1282, quando Pordenone divenne territorio dei Casa d’Austria, isolato all’interno del Friuli patriarcale.
Dobbiamo attendere il 1508 per vedere Pordenone felicemente annessa alla Serenissima: anche in questo caso, con alterne vicende, i territori del pordenonese rimasero in quest’area d’influenza per oltre duecentocinquant’anni.
Caduta la Serenissima, Pordenone fu alla fine annessa al Regno Lombardo-Veneto.
Con la costruzione della via ferrata, a metà ‘800, decadde la centralità del porto fluviale e iniziò ad affermarsi come realtà industriale, soprattutto nell’ambito della filatura del cotone.
Dopo la Seconda Guerra mondiale, il comparto del cotone conobbe il suo definitivo declino, a favore, però di quello dell’elettrodomestico, diventando sede di uno dei colossi europei del settore.
Città particolarmente ricca di testimonianze architettoniche del suo composito passato, Pordenone presenta un centro storico affascinante e vitale, dominato dalla presenza del gotico Palazzo Comunale e ingentilito da una serie di chiese e palazzi signorili di grande impatto.
foto: Svetlana Korkuntsova
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