Nel cuore della pianura friulana c’è un luogo magico, di cui si può percepire il fascino assoluto unicamente considerandolo a volo d’uccello: la città stellata di Palmanova.
Siamo nell’anno 1521. Da tempo la Repubblica di Venezia non pensa al mare più come alla sua fortuna definitiva, vuoi per via del turco, che da lungo tempo compete sul predominio nel Mare Nostrum, vuoi per la scoperta delle Americhe, che ha di fatto spostato più a ovest il baricentro del grande traffico commerciale marittimo.
La terraferma diviene sempre più centrale per la Serenissima e quindi agognata meta di conquista.
In quell’anno la Repubblica di Venezia stipulò con l’Austria il Trattato di Worms, che stabiliva tra i territori absburgici e quelli veneziani un confine a dir poco polverizzato, con possedimenti veneziani situati all’interno dei territori assegnati agli Asburgo ed enclavi austriache disposte in pieno territorio della Serenissima.
A questo punto, in prossimità dei suoi più labili ed estremi confini con gli Absburgo, Venezia decise di costruire una città fortificata, su una lingua di terra protesa in territorio nemico, affidando all’abile ingegnere militare Giulio Savorgnan il compito di sovrintendere alla squadra di notabili, ingeneri ed esperti in architettura militare che avrebbero dato vita a questo stupendo gioiello fortificato, circondato da una doppia cinta muraria: la prima pietra fu posta il 7 ottobre 1593 e l’alto incarico di Provveditore Generale della fortezza fu conferito a Marcantonio Barbaro.
L’opera militare risultò sofisticatissima, concepita come una vera e propria macchina da guerra, con le migliori concezioni architettoniche del tempo. E’ difatti chiamata la ‘città stellata’ per via della sua pianta poligonale a stella con nove punte.
Nel 1797, anno infausto per la Serenissima ché perse la sua millenaria indipendenza, la città fu conquistata dagli austriaci, che la tennero fino al 1866.
Il consiglio direttivo nazionale dell’UNESCO ha deliberato che Palmanova sarà l’unica candidatura italiana per l’anno 2016, r
Dal 9 luglio 2017, Palmanova fa parte del Patrimonio Mondiale tutelato dall’UNESCO, rientrando nel progetto seriale e transnazionale riguardante le Opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII secolo, cui fanno parte anche le città di Bergamo, Peschiera del Garda, Venezia per l’Italia, Zara, Sebenico e Korcula in Croazia e Cattaro in Montenegro.
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