Di forte impronta veneziana, Marano Lagunare s’affaccia su un angolo di laguna di incomparabile bellezza, alle foci dei fiumi Stella -l’antico Anaxum– e Cormor, che l’han per secoli resa impermeabile ai tentativi d’invasione e verace nucleo di civiltà lagunare.
Marano – Praedium Mariani d’origini romane – è difatti stata retta dalla Serenissima per oltre tre secoli, dopo aver gravitato nell’area aquileiese e del Sacro Romano Impero. E ciò è immediatamente distinguibile dalle numerose testimonianze architettoniche veneziane, che fanno di questo piccolo centro una vera e propria perla lagunare.
Si distinguono la Loggia Maranese in pietra d’Istria, vero e proprio punto d’incontro per la comunità e la cosiddetta torre Millenaria, alta 32 metri, di cui si ha notizia già dal 1066 e che forse, in epoca antica, funse da punto d’osservazione privilegiato su tutta la laguna.
Un tempo, l’intero abitato era cinto da mura, abbattute nell’ottocento per scongiurare il ristagno delle arie malsane in caso d’epidemie: si sono salvati solo alcuni lacerti di questo imponente sistema difensivo, tra i quali il Bastione di Sant’Antonio, che si affaccia su un canale interno.
Un lungo canale navigabile la collega col cuore stesso della laguna, delimitata dalle isole di Sant’Andrea e di Martignano dai capricci del mare aperto, site a breve distanza dalle estreme propaggini della penisola lignanese.
Marano è anche unica per l’articolato ambiente naturale alla foce del fiume Stella, la cui Riserva Naturale Regionale è raggiungibile unicamente in barca e si perde nell’abbraccio delle anse del fiume, costellate dai tipici casoni dei pescatori, che ne definiscono un fascino inarrivabile.
Un piccolo paradiso anfibio, in cui si possono degustare i sapori di epoche passate e quelli della più schietta tradizione enogastronomica locale, legata ai doni del mare quanto a quelli della terra.
.