Gli antichi lo chiamavano Tiliaventum, come ci attesta Plinio Il Vecchio, naturalista e scrittore romano, nella sua Naturalis Historia.
Oggi, il fiume Tagliamento –il più lungo fiume alpino–, lambisce ancora la penisola di Lignano Sabbiadoro ove, con la sua placida foce, si ricongiunge all’Adriatico.
Ed è proprio questo bellissimo fiume a suddividere la laguna veneta, delimitando quelle friulane di Grado e Marano dalle zone umide che si susseguiranno poi sino a Venezia.
Verdissima Lignano, con un litorale di sabbia fine (da cui Sabbiadoro), è un centro turistico di valenza internazionale, equidistante da Trieste e da Venezia.
Una vocazione turistica sviluppata dagli anni ’30, quando la penisola era raggiungibile solamente in barca, partendo da Marano Lagunare, quando la zona era ancora semipaludosa e coperta da una fitta macchia di pini marittimi.
Ma è dai primi anni ’50 che Lignano conoscerà la vera crescita in ambito turistico, divenendo il notissimo centro balneare odierno.
Lignano Sabbiadoro ospita un complesso di strutture per la nautica da diporto tra i più estesi e serviti del Mediterraneo, con oltre cinquemila posti barca distribuiti su otto darsene: Marina Capo Nord, Marina Punta Faro, Marina Punta Gabbiani, Marina Punta Verde, Marina Uno, Darsena di Aprilia Marittima, Darsena Porto Vecchio.
Inoltre, il suo litorale di quasi dieci chilometri, ospita una moltitudine di strutture ricettive, per un’ospitalità di primo livello, anche nell’ambito degli sport acquatici, tra Yacht Club e associazioni sportive che propongono windsurf, sup e kitesurf.
Stabilimenti termali marini e numerose iniziative sportive, culturali e ricreative, come la nota movida notturna, coronano un’offerta davvero significativa nel panorama internazionale.
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