Correva l’anno 983 quando l’imperatore Ottone II di Sassonia, quale massima espressione del Sacro Romano Impero, donò al Patriarca di Aquileia Rodoaldo il castrum fortificato di Udine.
Questa donazione è il primo documento in cui si cita il castello di Udine, sito sulla sommità del colle alluvionale che domina il centro storico dell’elegante città friulana. Una leggenda vuole che questo colle fu artificialmente edificato da Attila, condottiero degli Unni di origine siberiana, all’atto del sacco della pianura friulana da lui operato.
I Patriarchi di Aquileia edificarono sul colle una fortezza, che andò distrutta a seguito del terremoto del 1511. A questa fu sostituita quella che oggi si può ammirare, completata sul finire del XVI secolo e alle cui rifiniture contribuì anche Giovanni da Udine, uno dei prediletti allievi di Raffaello Sanzio, per il quale dipinse il corollario della natura morta nel famoso dipinto dell’Estasi di Santa Cecilia.
Il castello è oggi sede dei Civici Musei, di collezioni fotografiche, numismatiche e librarie ed è sede di numerosi eventi espositivi e culturali.
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